30 novembre, 2006

Grazie Luciano!

Ho conosciuto il caro Luciano Cisi a Lucca.
Un'incontro fugace, nella bolgia della chermesse di Lucca Comics and Games nella quale ho stretto una miriade di mani e conosciuto una grande quantità di simpatiche persone.
Ma il repentino incontro con il grande Luciano, deve aver lasciato il segno se in seguito ad un successivo scambio epistolare, oltre a prometterci di approfondire la conoscenza in un prossimo incontro, abbiamo anche concordato un baratto di nostri disegni originali e adesso lo splendido tramonto da lui realizzato proprio durante il viaggio di ritorno da Lucca, del quale lo stesso Luciano a parlato in un post del suo blog, farà bella mostra di se in una delle pareti di casa mia!
Pieno d'orgoglio e riconoscenza, vado a ricambiare sperando di essere all'altezza.
Grazie Lucianone!

24 novembre, 2006

Lucca Tales: Epilogo

lunedì 6 novembre, Il ritorno.
Ore 9,15: Mentre ci prepariamo a lasciare la stanza dell'albergo, io e smoky constatiamo che l'atmosfera è meno euforica rispetto a quella dei primi giorni, ma siamo sereni ed appagati dalle belle giornate vissute e quasi diventiamo sentimentali quando ci chiediamo se ce ne capiteranno delle altre uguali. Ma dico, voi che ci conoscete, vi immaginate me e smoky sentimentali?... Brrr
Sarà per via di questo sentimentalismo che, una volta consumata la colazione e regolato il conto dell'albergo, ci perdiamo - come al solito - in mezzo alla Toscana nel tentativo di raggiungere per prima Prato, dove smoky ha appuntamento col nerboruto Niccolò Storai per altri giorni di follia e poi Siena, dove mi dirigo solitario per concedermi una visita di cortesia presso parenti. Concluderò il tour in serata a Livorno, ultima tappa di questo viaggio, dove alle 21,00 mi imbarcarcherò alla volta di Olbia, fino alla mia destinazione finale: Cagliari, Quartu Sant'Elena e infine, casa.
La nave ha mollato gli ormeggi da circa venti minuti, quando il mio telefono cellulare squilla. Mi chiamano dagli studi dell''emittente "Radolina", dove ogni lunedì alle 21,00 va in onda la trasmissione radio "La Gaggetta Show" che conduco assieme a Silvio Camboni e Serena Demontis (alias Natasha). Spero che ci sia campo sufficiente per poter effettuare il collegamento in diretta nel quale dovrei fare un veloce resoconto della conv appena conclusa, ma gli dei della tecnologia non sono daccordo e dopo le prime battute, il collegamento salta per difficoltà tecniche. Il "bello" della diretta.
Al mio ritorno tra le mura domestiche cerco di smaltire l'influenza che, come previsto, ormai ha preso il posto del mal di gola e mi costringe a qualche giorno di cauto riposo. Riordino le idee, accendo il computer e comincio a scrivere: "Lucca Tales: Prologo...", il resto viene da se ed è sotto gli occhi di chi ha avuto la benevolenza e la pazienza di seguire fin qui le farneticazioni di un viaggiatore febbricitante, ma tutto sommato abbastanza attendibile.
Nei giorni successivi, mi giungono echi lontali di uno smoky men "lost in the continent" (il plurale men non è casuale, date le sue indiscusse doti di ubiquità) ma questa, è un'altra storia.

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21 novembre, 2006

Lucca Tales: Giorno 5

domenica 5 novembre, il commiato.

"Un giorno diedi un passaggio con la mia auto alla mia amica Eva. Giunti sotto casa sua accostai e mi fermai ed ella, dopo aver salutato, scese dalla macchina.
Quasi contemporaneamente un'altra macchina passò a velocità sostenuta su una pozza d'acqua stagnante che stava sull'asfalto affianco alla mia auto, dal lato della guida.

Fui investito da un getto d'acqua nerastra e puzzolente che, entrando dal mio finestrino aperto, invase l'abitacolo. La sorpresa fu tale che ebbi appena il tempo di imprecare con un canonico: "Puttanaeva!", a gran voce. Immaginatevi la faccia della mia amica Eva che, non essendosi resa conto del piccolo incidente occorsomi, credette di essere la destinataria (incolpevole) di cotanto epiteto. Risultato: Figura di Merda a livello siderale con tanto di nomination al World Champions Figure of Shit ."

E' con questo racconto che ho vinto la gara a "chi l'ha fatta più grossa", tenutasi la notte precedente fuori dal locale della Comic Fest. Quella mattina, mentre facevo colazione, nella mia mente riecheggiavano ancora le risate degli altri concorrenti che ratificavano il mio primato; o forse si trattava solo del mio mal di gola che, nonostante le pastiglie effervescenti e le caramelle balsamiche, continuava il suo decorso.

Ma, bando alle ciance. Smoky man è pronto, profumato come un mughetto e in men che non si dica siamo già in vista dell'obiettivo pronti a consumare anche questo ultimo giorno, il quinto della nostra trasferta lucchese.

E' tempo dei saluti e degli acquisti dell'ultim'ora. La mia pazienza e la mia sagacia tattica hanno dato i loro frutti e così, pubblicazioni come l'agoniata "The Art of Alex Ross" ed altre, hanno visto il fondo del mio zainetto grazie agli sconti da ultimo giorno, che hanno raggiunto perfino il venti per cento. Anche se il dubbio che probabilmente il loro prezzo nei giorni precedenti fosse già gravato del venti per cento in più, mi pervade. Mah!

Intorno alle 14,00, siamo alla presentazione della rivista Mono, della Tunuè. I creatori della rivista Marco Rizzo e Sergio Algozzino tengono banco, assieme all'editore Emanuele di Giorgi. Il pubblico è composto prevalentemente da aficionados, ma come si dice? "Meno siamo e meglio stiamo".

Al mio ritorno al padiglione, nonostante il grande afflusso di visitatori che ha raggiunto il suo apice, mi è possibile salutare tutti coloro i quali riesco a raggiungere durante il mio giro per gli stands e alle 16,00 sono puntuale al mio posto nello stand Tunuè, per dedicare le copie di Mono ai gentili acquirenti della rivista.

Ancora saluti e promesse varie di beccarci alla prossima convention e piano piano arriviamo all'ora di chiusura. I più sono impegnati nella dismissione dei loro stands e tra un commiato e l'altro, con smoky ci ritroviamo allo stand della Coconino Press dove con Igort, assistiamo all'esibizione di un affamato Gipi che si tuffa su i resti di un non meglio identificato tortino (dall'aspetto per nulla invitante), passato a filo di forchetta.

Ormai ci siamo e i riflettori si spengono su questa Lucca Comics and Games 2006. Non c'è che dire: la sensazione è quella essere stati testimoni di una bella edizione, seppur non priva di piccole pecche sicuramente limabili in futuro, dati i presupposti.

Con smoky raggiungiamo il buon Daniele Tomasi, il quale è alle prese con l'imballaggio dei suoi albi, pronti per essere caricati sulla sua auto. Inutile dire che la voce "Andiamo a recuperare la mia macchina, ma dove cacchio l'avrò parcheggiata?", meriterebbe un capitolo a parte. Troppe volte sono tornato sull'argomento nel corso di questo mio racconto. Lascio alla vostra immaginazione, di credere quali possono essere stati i turpi risvolti.

Un capitolo a parte meriterebbe anche Daniele Tomasi, instancabile automa che ha disegnato per tutte le giornate della rassegna, donando i suoi lavori ai visitatori del suo stand, rendendosi anche disponibile a vendere il mio albo "Nico Santaclauso e altre storie". Con lui avevamo dei piccoli progetti che poi, a causa degli eventi, non abbiamo potuto realizzare. Ma sono sicuro che il futuro riserverà qualche piacevole novità.

Ed è proprio di queste novità che ho parlato con smoky e Daniele durante e dopo la cena, in un clima molto meno caotico che ha caratterizzato i pasti dei giorni precedenti. Nello stesso ristorante nel quale il giorno prima, mentre entravo con Fabrizio Lo Bianco e Bruno Enna, inciampai in un gradino infingardo, passando a volo radente davanti alla porta delle cucine e rovinando sul povero Fabrizio che mi precedeva, il quale ha dovuto sopportare la forza d'urto del sottoscritto, che non è roba da poco.

Lunga passeggiata per la città vecchia, sotto le stelle, stavolta sobri nonostante la sterilità della nostra discussione che forse si è protratta più del dovuto, ma non per questo meno piacevole. Per favore, non chiedetemi di trarre conclusioni su quanto ci siamo detti, perchè questo rimane un'iperscrutabile mistero, anche per me.

Quella notte in albergo, cerco di ignorare i sintomi nel tentativo di autoconvincermi che l'influenza è ben lungi dal colpirmi. Ma anche se dovesse arrivare, in fondo credo che sia il giusto prezzo da pagare, per tutta l'arietta fresca che ho preso in queste belle giornate lucchesi. Sopravviverò.

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15 novembre, 2006

Lucca Tales: Giorno 4

sabato 4 novembre, E' qui la ComicFest? Sarà forse l'improvviso arrivo dell'autunno, oppure è il mio fisico che si sta adattando al ritmo frenetico di questi giorni e magari sta subendo una mutazione genetica acquisendo dei superpoteri o magari, hanno solo cambiato marca del tè. Eppure, c'è qualcosa di nuovo in me stamattina.
Ci penso mentre faccio colazione in attesa che smoky finisca di fare la doccia. Poi, devo arrendermi all'evidenza: ho mal il di gola, preludio dell'influenza che sicuramente non tarderà ad arrivare!
Per fortuna il mio compagno di viaggio, nonostante sia bionico ed apparentemente non ne avrebbe bisogno, possiede in valigia una vera e propria farmacia ambulante e alla bisogna sfodera un fornitissimo campionario di analgesici, antipiretici, antinfiammatori ed anche una supposta dalle dimensioni tipo thermos, che credo gli serva per ragioni meno ortodosse.
Meno male che per entrare nei padiglioni degli stands è sufficiente il pass dell'organizzazione, perchè se fosse necessario il test antidoping, sarei fregato per via di tutti i medicinali che ho tragugiato. Sulle prime, credo di vederci doppio, ma poi mi rendo conto che la giornata semifestiva ha favorito un notevole aumento di pubblico, rispetto ai giorni passati. Mi muovo a fatica tra gli stands ma questo non mi impedisce di scorgere tra la folla molte facce note. Il primo è il buon Fabrizio Lo Bianco, finalmente giunto a destinazione superando le insidie del bosco che circonda l'agriturismo che lo ospita. Poi, via via tutti gli altri e per rimanere in tema di conterranei cito: Massimo Dall'Oglio, Emiliano Longobardi, Antonio Solinas, Bruno Enna, Mauro Giordani, Gisello Puddu, (non me ne vogliano coloro che ho dimenticato) che, con tutti gli altri sardi già presenti da qualche giorno, compongono uno dei gruppi etnici più numerosi, assieme ai siciliani, con i quali scopriamo un'affinità che quasi ci porta al gemellaggio.
Spunta perfino una bandiera dei "quattro mori", dietro la quale si crea un'accenno di sfilata allegorica. Scopro il fenomeno Mauro Cao coautore di Bookcrossing (ed.Tunuè), nato a Roma da genitori sardi, che parla la limba meglio di me e si commuove davanti alla bandiera. Voto: 10!
Il mio desiderio sarebbe quello di riunirci tutti per una foto di gruppo, ma l'impresa si rivela impossibile e devo accontentarmi di coloro che trovo. Ci penserà poi la mia macchina fotografica a fare una cernita del materiale, bruciando gran parte degli scatti (Grrr!).
Improvvisamente, un immagine che mi evoca Melville; tra il mare di teste a perdita d'occhio, annunciato come Moby Dick, la cui presenza era rivelata da uno stormo di gabbiani, appare Niccolò Storai in tutta la sua mole (ma non sono sicuro che ciò che gli volava sulla testa fossero gabbiani), ci salutiamo calorosamente e poi, così com'è arrivato, se ne va. Per un attimo ho creduto di vedere sulla sua schiena il corpo di Acab, prigionieri dei canapi, che mi esorta a seguirlo. Ma in fondo, credo di essermi sbagliato.
Nel frattempo nella mia borsa degli acquisti finiscono tra gli altri: "Appunti per una Storia di Guerra" di Gipi, il "Silver Surfer" di Lee - Moebius e "Debbie Dillinger" di Daniele Tomasi, che vanno a fare buona compagnia agli albi comprati nei giorni scorsi.
Finalmente riesco a fare un pranzo degno di questo nome anche se con molta difficoltà, non avendo prenotato in nessun ristorante. Tra un boccone e l'altro, scambio con la dovuta tranquillità due chiacchere con Lo Bianco, Davide Barzi, Bruno Enna, Giovanni Rigano e gli altri commensali. Poi si va a tutti altrove a digerire e a continuare la piacevole conversazione. I fenomeni di aerofagismo post digestivi, ho preferito farli in perfetta solitudine.
Anche questa giornata volge al termine. Non prima di aver effettuato un'altro tentativo di stare dietro agli eventi in calendario; pìa illusione.
Piuttosto, dov'è smoky man? di lui ho perso le tracce fin dalla mattina, dopo che abbiamo preso parte alla presentazione del suo libro Watchmen, 20 anni dopo. Le sporadiche notizie che mi giungono non sono rassicuranti - si è detto che egli fosse impegnato a camminare sulle acque, ma io continuo a non dare seguito a queste voci tendenziose -.
Riesco a recuperarlo appena in tempo per aggregarci al gruppo che, dopo cena, è intenzionato a prendere parte alla Comic Fest, organizzata in un locale del centro. Ma il posto si rivela subito saturo di gente, con musica a palla, difficilmente vivibile.
Decidiamo quindi di stare fuori, anche perchè ormai si è innescata una discussione volta a determinare chi abbia fatto in passato, la più grande figura di merda. La tenzone ormai appassiona tutti.
Inutile dire che il sottoscritto si è rivelato un vero fuoriclasse, sbaragliando la concorrenza con il suo racconto del "Puttanaeva", vero must tra tutte le figure di merda di tutti i tempi.
Ma ormai è tardi e poche ore di sonno ci separano dal quinto ed ultimo giorno di questa avventura.
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12 novembre, 2006

Lucca Tales: Giorno 3

venerdì 3 novembre, "Ci vediamo questa sera, alla cena?" ovvero, "Il giorno più lungo".
Lucca, ore 2,30 di notte.
Cosa ci fanno due imbecilli alticci a girovagare per le vie deserte della città, sopra e sotto le mura, fuori e dentro le porte, senza una meta apparente, stilando una classifica di merito sui fondoschiena delle ragazze dei loro amici? Per capirlo, bisognerebbe fare un passo indietro fino alla mattina dello stesso giorno, allorquando il sottoscritto e l'immarcescibile smoky man, ci preparavamo impavidi ad affrontare le insidie del terzo giorno della nostra trasferta lucchese.
Lasciamo l'albergo di buon'ora - circa le 10,30 del mattino, alla faccia della buon'ora - dopo la solita generosa colazione (compresa nel prezzo della camera), accompagnati da un lontano suono tipo verso di pinguini festanti per l'improvviso calo di temperatura in dispregio al mio guardaroba primaverile.
Solita pantomima in fase "approccio città" con relativi numerosi sbagli di percorso e conseguente difficoltà in "fase parcheggio auto". Solito turpiloquio e finalmente, via! Siamo di nuovo immersi nel clima fumettoso della manifestazione. Repentino saluto ai visi conosciuti e giro ricognitivo per gli stands a scopo prima valutazione acquisti. Mi intriga particolarmente il volume "The Art of Alex Ross" presso lo stand Play Press prezzo 30 euro, ma oggi mi sento in modalità taccagna e decido quindi di temporeggiare, confidando in uno sconto da ultimo giorno di fiera o il ripristino della mia solita modalità chi vuol esser lieto sia.
Una capatina allo stand Tunuè per confermare la mia presenza per le ore 17,00, per dedicare le copie della rivista Mono nella quale io e Fabrizio Lo Bianco abbiamo dato il nostro contributo, dove conosco i titolari Emanuele Di Giorgi, Massimiliano Clemente e la simpaticissima Concetta, rivedo con piacere Marco Rizzo e Sergio Algozzino e poi raggiungo smoky allo stand della Coconino Press dove saluto Igort, stringo mani un pò a caso tra le quali quelle di Gipi e Marco Corona (gran personaggio). Insomma, la kermesse impazza ed io ci sguazzo una cifra (ma, come cacchio sto parlando? Boh!).
La frase di commiato con tutte le persone sopra elencate, era: "Ci vediamo questa sera, alla cena?". Io, ingenuo come chi fa il bagno con un Rolex subacqueo comprato dai cinesi, annuivo in continuazione prima capire che si trattava di una ventina di cene diverse, organizzate dai vari gruppi e non della cena della Tunuè prevista per quella sera stessa, della quale facevo parte.
Nel pomeriggio, dopo un corroborante spuntino, mi lancio in un timido tentativo di visita al Museo del Fumetto di Lucca. Cerco di tenere il passo di smoky che mi precede, ma temporeggio all'ingresso per fare qualche scatto fotografico e il bionico, con un colpo di reni alla Dorando Petri allunga aumentando il vantaggio. Sono solo, non ho nemmeno capito se smoky sia entrato o meno, il panico mi pervade, voglio la mamma. Vorrei chiedere al personale se sarebbe possibile fare l'annucio: "Il piccolo Olivieri, attende smoky man al banco informazioni", ma poi desisto.
Al mio ritorno al padiglione 2, incontro Mirko Benotto con Antonio Vincenti. Decidiamo di andare a farci una coca cola al bar (parola d'ordine che significa: "Ho la vescica piena come un'otre e se non piscio entro tre minuti, rischio una rara forma di nefrite."). Su consiglio del Benotto, opto per il bagno del bar preferendolo ai bagni chimici posti ai bordi della piazza. Dopo questa truce esperienza, credo che urinerò solo ed esclusivamente nei bagni chimici e che toglierò il saluto al Benotto. Mi congedo da loro con il canonico saluto "Ci vediamo questa sera, alla cena?", tutt'e tre annuiamo col capo. Non ci vedremo mai più.
Nel tardo pomeriggio, arrivano le prime notizie in merito alla posizione geografica di Fabrizio Lo Bianco che a bordo della sua Peugeot color sceneggiatore (che ad un più attento esame, è risultata essere una Citroen) procede a tappe forzate da Milano alla volta dell'agriturismo nel quale dovrà alloggiare. I bollettini, con l'incedere della sera, inducono al pessimismo in merito alla sua presenza alla cena Tunuè. Il buon Fab, infatti, quella sera non sarà dei nostri ed egli il giorno dopo ci racconterà di una strana storia di lupi mannari e di boschi inviolabili, guardato con compassione da tutti noi. Il pomeriggio si conclude con la mia performance allo stand Tunuè, dove cerco di deliziare gli acquirenti della rivista Mono con un mio disegno con dedica. Li avrò davvero deliziati? Mah!
Ma il grande momento è arrivato! Sono le 19,00 e tutti ci ritroviamo al punto convenuto per andare alla famosa "cena Tunuè". Siamo circa trenta, ci divertiamo molto e dopo cena lo zoccolo duro di noialtri decide di proseguire la serata in un osteria della città vecchia, dove fino alle due di notte scorrono a fiumi rum e porto, accompagnato da porzioni di cioccolato. Spunta perfino una fonduta di cioccolato. Io, che non bevo nemmeno durante i pasti e che mi sono ripromesso di limare qualche chilo, faccio appello a tutta la mia autostima. Ma poi, vaffanculo all'autostima; mangio e bevo a volontà.
Le vecchie mura ci avvolgono nel freddo della notte mentre io e smoky, vestiti con abiti in tela leggera, semicongelati e ridanciani, cerchiamo di arrivare alla macchina parcheggiata chissà dove, in un punto qualsiasi di una ridente cittadina toscana, in mezzo all'Italia, nell'Europa meridionale, pianeta terra... universo conosciuto... Help!
Ma domani, è un'altro giorno, il quarto. Forse.
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11 novembre, 2006

Lucca Tales: Giorno 2

giovedì 2 novembre, L'arrivo.
Dopo una traversata tranquilla e una nottata dedicata al giusto riposo, ci svegliamo con la solita discussione di rito volta a determinare chi abbia russato di pìù disturbando il sonno dell'altro.

Arriviamo a Livorno all'alba. Sbarchiamo e ci mettiamo subito alla ricerca dello svincolo stradale che ci condurrà in men che non si dica alla volta dell'agoniata Lucca. Entusiasmo a mille.

Il nostro proverbiale senso dell'orientamento e la consueta dose di buona sorte che ci accompagna, ci fanno sbagliare percorso per ben sette volte rendendoci idrofobi ed inclini ad un linguaggio che ci farebbe squalificare a vita da tutti i reality show del regno. Comunque, anche se con un ritardo immane di circa tre ore riusciamo a trovare l'albergo che si trova a circa 25 chilometri da Lucca, in località Bagni di Lucca. Almeno in questo possiamo considerarci fortunati, perchè la bellezza del luogo e il dignitosissimo aspetto dell'albergo ci rendono subito il sorriso.

Senza por tempo in mezzo, dopo aver preso possesso della nostra stanza, ci dirigiamo finalmente verso la città già pregustando la full immersion fumettistica che ci attende.
Non senza difficoltà. Infatti dopo aver parcheggiato l'auto al parcheggio custodito messo a disposizione dall'organizzazione ci affidiamo al bus navetta che ci conduce a destinazione, ed è li che mi accorgo di aver dimenticato in macchina una serie di oggetti personali importanti che mi obbligano a riprendere il bus e fare ritorno al parcheggio e ricominciare daccapo. Beata imbecillità.

Finalmente faccio ritorno all'ingresso, riesco a ritirare il mio accredito e ad addentrarmi nel centro storico per immergermi nella kermesse del festival. Colpo d'occhio molto positivo: la città dentro le mura e bella e i vari gatzebo che contengono gli stands sono presi d'assalto dai visitatori. Rinuncio a cercare smoky man che nel frattempo, armato di una intonsa moleskine si è dileguato tra la folla alla ricerca di autori disposti a riempirgliela di disegni di pirati (tema di questa edizione della manifestazione) - taluni sostengono di averlo visto apparire contemporanamente in più punti della città, resuscitando i morti e trasformando l'acqua in vino. Ma io non ci credo e inizio la mia personale perlustrazione nella quale incontro vecchie facce tra le quali quelle di Antonio Vincenti e dei suoi bellissimi acquarelli e del grande Giovanni Di Gregorio autore del comic book "Brancaccio" disegnato da Claudio Stassi, e ne conosco di nuove appartenenti soprattutto ai vari bloggers sparsi per il web.

Faccio base allo stand DTE di Daniele Tomasi condiviso assieme ai ragazzi di Comicus e Alessandro Bottero e approfitto per fare qualche disegno a chi compra il mio albetto "Nico Santaclauso e altre Storie".
La giornata va avanti senza ulteriori scossoni, tra una presentazione e l'altra e i vari incontri con gli autori previsti dal programma, ogni tanto alternati dalle sporadiche apparizioni di smoky nelle quali riesce persino a presentarmi alcune delle sue innumerevoli conoscenze. La mia mente labile riesce a farmi dimenticare immediatamente i nomi di gran parte delle persone conosciute. Ah... l'età incombe.

E' impossibile partecipare a tutti gli eventi nonostante il tentativo, e devo accontentarmi di ciò che riesco a fare, ma va bene lo stesso e la giornata fila via liscia.

Alle 19,00 si chiude quindi si definiscono gli accordi per il proseguo della serata. Decidiamo di aggregarci al gruppo variegato di fumettari con prevalente rappresentanza siciliana non prima di scoprire che il bus navetta che dovrebbe riportarci al parcheggio, ahinoi, non passa più e quindi dobbiamo arrabattarci in mille modi per riuscire a recuperare l'auto ed andare a cena. La compagnia è degna di questo nome, il cibo non è male, si tira tardi per un pò e poi, a nanna.

Domani è un'altro giorno e ci aspetta la terza puntata di questa avventura!

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09 novembre, 2006

Lucca Tales: Giorno 1

mercoledì 1 novembre, si parte!
Appuntamento a Cagliari sotto casa di smoky man per le 16,30. Dato che la partenza della nave dal porto di Olbia è prevista per le 21,00 e ci attendono circa 230 chilometri noi, che siamo tipi scrupolosi, mai e poi mai vorremmo rischiare di perderla.
Naturalmente il sottoscritto, alla guida della mia Honda Jazz, si palesa all'appuntamento con circa un'ora di ritardo adducendo motivazioni surreali, alle quali smoky man finge di credere, rischiando così di compromettere l'esito della missione. Comunque si parte.

Dopo circa 10 minuti a velocità di crociera spengo l'autoradio e accendo smoky man che parla ininterrottamente per circa 100 chilometri. Forse è per questo che io, in piena trance, con l'orecchio destro cauterizzato sbaglio strada allungando il percorso di circa 20 minuti rischiando di nuovo di compromettere l'esito della missione. Comunque anche se in "zona Cesarini", grazie ad una media oraria da indurre Alonso al ritiro prematuro dall'attività, arriviamo al porto di Olbia e la nave molla gli ormeggi, con noi a bordo!

Segue lauta cenetta alla tavola calda del traghetto, visione della partita di Champions League Milan - Anderlecht 4-1 su grande schermo piatto e sonnellino in cabina super sciccosa con tanto di moquettes, servizi in cabina, oblò gigante e personale cortese, il tutto a prezzi super. Da questa descrizione, gli abituali viaggiatori sardi avranno già capito che non mi riferisco ad una ben nota compagnia di navigazione nazionale.
Tutto questo, ci rimette in armonia con l'universo circostante e siamo pronti ad affrontare l'imminente giorno 2 del nostro viaggio con molta fiducia nei confronti del creato.
Lucca aspettaci, stiamo arrivando!
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Lucca tales: Prologo

Il guaio di aspettare qualche giorno dagli eventi per stilare un resoconto dei fatti, è che si corre il rischio di omettere dei particolari più o meno importanti o dare una interpretazione disinvolta della realtà degli stessi.
Quando poi ci si affida alla memoria virtuale della propria macchina fotografica digitale e questa si permette il lusso di funzionare in modo abbastanza relativo, la frittata è fatta.

Questa piccola premessa, per mettere in evidenza il fatto che dovrete accontentarvi di quanto la mia memoria biologica (senza offesa per le memorie biologiche serie) e la suddetta memoria virtuale (Dio maledica la mia macchina fotografica che ha bruciato gran parte delle foto scattate), riusciranno a darvi in questi post che seguiranno e che sono un resoconto a puntate della trasferta mia e di smoky man, in quel di Lucca Comics and Games 2006.

Come anticipo potrete prendere visione della galleria fotografica (o di quello che ne rimane), prodotta dal sottoscritto (e dalla sua macchina fotografica del piffero!).


07 novembre, 2006

Libero, senza guinzaglio.

Hulk non c'è più.
Mercoledì scorso lo salutai frettolosamente prima di partire per Lucca per il "Comics and Games 2006", nonostante mi resi conto che l'aggravarsi del suo male lo rendeva ancora più sofferente rispetto a qualche giorno prima.
Speravo di riuscire a fare ritorno in tempo dal viaggio, dato che in cuor mio sospettavo il peggio e avrei tanto voluto essere presente in caso di una decisione estrema. Purtroppo non è stato così.
Già dal giorno successivo la mia partenza le notizie da casa incalzavano in un susseguirsi di preoccupanti resoconti, fino a farmi prendere in accordo con mia moglie, rimasta a casa ad accudirlo, rassicurati dalle premure del veterinario, quella estrema decisione per evitare inutili sofferenze al mio amico di quattordici anni di vita assieme.
Ci piace pensare che egli sia andato a fare la passeggiata più lunga della sua vita, libero per i prati, senza guinzaglio e museruola. L'ultima. Infinita.
Di lui ho detto e scritto tanto e ancora molto potrei dire e scrivere. Proprio in un post del 2 ottobre scorso, raccontavo della sua compagnia durante le lunghe ore del mio lavoro.
Ancora adesso, mentre scrivo, evito di fare movimenti bruschi con la sedia pensando che egli sia ancora li, accucciato ai miei piedi e vorrei evitare di fargli del male.