Questa mattina, al termine del mio consueto zapping con il telecomando tra i canali memorizzati del mio televisore, mi sono imbattuto nei titoli dell'edizione del telegiornale denominato "Studio Aperto", su Italia Uno.
La mia attenzione è stata subito catturata dall'annuncio di una notizia secondo la quale, a seguito di una perquisizione della Guardia di Finanza a Zagarolo presso Roma, sarebbe stato trovato l'archivio segreto dell'immobiliarista-odontotecnico Stefano Ricucci coinvolto, tra gli altri, nella vicenda Antonveneta e per il tentativo della scalata alla RCS. La speaker del TG prometteva dovizia di particolari, anche perchè una loro troupe era al seguito delle Fiamme Gialle, pronta e puntuale dentro la notizia.
La mia parte qualunquista, ringalluzzita dal recente clima festaiolo, ha deciso di raccogliere il guanto di sfida e, per porre rimedio alla profonda lacuna che caratterizza la mia conoscenza in merito ai fatti, ha deciso di dare una change alla mia parte impegnata e moralizzatrice e così ho atteso pazientemente la messa in onda del servizio.
Dopo qualche interminabile minuto la regia, sollecitata dalla conduttrice, lancia l'Ampex e il servizio parte. Le immagini in soggettiva, nel maldestro tentativo di far credere a me telespettatore, che la sceneggiata non è stata per nulla preconfezionata, riferiscono di una camminata per i corridoi scuri di uno scantinato, l'ansimare della giornalista e il suo concitato armeggiare sui chiavistelli della porticina di ferro che chiude i locali dove dovrebbero essere custoditi i preziosi archivi segreti. "Ecco, ci siamo!", esclama la cronista. A questo punto, taglio nel montaggio, immagini varie di scatoloni e voce narrante fuori campo che commenta il servizio, rivelando che gli inquirenti starebbero verificando se tra il materiale rinvenuto, ci siano o meno anche i famigerati faldoni contenenti l'archivio segreto.
Poi, improvvisamente, per l'appagamento della mia parte qualunquista che ancora gongola e si fa beffe dello sterile tentativo di rivalsa della parte impegnata e moralizzatrice del mio ego, sulle immagini di scatoloni e cianfrusaglie varie cominciano a far capolino in sovraimpressione le foto del calendario della bella moglie del signor Ricucci, l'attrice Anna Falchi. Infatti, a detta dell'odontotecnico indagato, il lugubre scantinato sarebbe stato depositario di quegli iperscrutabili segreti, altro che archivi compromettenti!
Tra un bel paio di tette, corredato da un'altrettanto degna coppia di natiche, la mia sete di conoscenza va a farsi benedire. Pazienza, neanche questa volta riuscirò a saperne di più su RCS, Antonveneta, Fiorani, di "patti occulti" e di "furbetti der quartierino". Il mio abile pollice, spazia per il telecomando e presto mi rendo conto che anche negli altri TG, la musica non cambia poi tanto. Resto nella mia ignoranza.
Faccio una breve riflessione e comincio a pensare che, in fondo, se "loro" mi vogliono così... ebbene, così mi avranno!
1 commento:
Ti capisco, Bruno, ma ormai dobbiamo rassegnarci. A proposito, ricordati di non cancellare il numero che ti hanno tatuato sulla fronte, altrimenti poi come fanno a riconoscerti? ;-/
Non dico che le cose vanno bene, ma per farle andare meglio non bastiamo noi due: dovremmo essere milioni di milioni... Non va "storto" tutto solo in Italia, va "storto" anche in tutto il mondo!
Forse conviene sfogarci a fare delle battute che magari servono a qualcosa: rimangono impresse molto di + di tante parole :)
Approfitto per ringraziarti degli auguri che hai messo sul mio PeroBlog: contraccambio molto volentieri!
Ho anche visto il tuo sito rinnovato: bellissimo!! Mooolto bene!
A Presto.
Perogatt
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