02 gennaio, 2006

Un bel capodanno!

Ho aperto la custodia con un pò di timore, chissà perchè pensavo che dopo quasi cinque anni di abbandono con una corda rotta, la mia Fender Stratocaster bianca si sarebbe potuta offendere (Fender - ofFendere... vi assicuro che si tratta di un'assonanza casuale e non uno sgrauso tentativo di ledere al vostro senso dello humor!).
Eppure lei stava li, come l'avevo lasciata l'ultima volta alla fine di quella serata di una festa privata estiva di circa cinque anni fa, nella quale si ruppe una corda, il sol per la precisione, che mi costrinse a riporla nella sua custodia nera con il proposito di provvedere quanto prima alla sua sostituzione. Anche il mio amplificatore (per la cronaca un Fender Princenton Corus) sembrava non averla presa bene, infatti anche a lui toccò la stessa sorte e finì nel ripostiglio a fare compagnia alla sua collega.
Quanta vita è passata da quel giorno. Ogni tanto mi riproponevo di rimediare ma poi, preso da tutt'altri impegni, nel frattempo avevo smesso di suonare in giro per i locali e non senza rimpianti desistevo dal metter in pratica i miei propositi di liutaio in erba.

Fino a quando, ieri, mi sono deciso! E mi sono ritrovato con il coperchio della custodia aperto a guardarla distesa di fronte a me. Bucolica immagine.
In fondo, non ho perso poi troppo tempo a darle una ripulita e a montarle quella muta nuova di corde Ernie Ball scalatura 009. Sapevo, poi, che la sua meccanica avrebbe retto egregiamente l'accordatura e così quando ho inserito il jack nel foro d'entrata "dell'ampli", le mie mie dita come sempre prive di plettro hanno grattato sulle corde e le prime note di un accordo in Mi maggiore si sono propagate nell'ambiente circostante.

Il tempo è volato mentre cercavo di ricordare le note di quel riff o gli accordi di quella canzone. Mentre cercavo di ricordare le parole di quel vecchio brano, che tanto mi piaceva e che da tanto non avevo più avuto il pacere di cantare.
Non so dirvi se ho suonato e cantato degnamente per lei, la mia Fender Stratocarster bianca. Ma quello che so, è che erano anni che non passavo un così bel capodanno!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Una Fender Stratocaster Bianca?! Come JIMI HENDRIX??? mAMMA MIA! IL MIO SOGNO DI QUALCHE ANNO FA. Io mi sono accontentato di una sconosciuta Kingston...pagata, usata 30.000 lire!... Mi sono divertito parecchio con quella chitarra!!! Anch'io saranno anni che non la riprendo in mano...mi hai fatto tornare la voglia...ma io, a differenza di te usavo il pletro!...il più grosso che avevo trovato e che ancora sta nel mio portafoglio... Ciao e grazie per i bei ricordi.

Anonimo ha detto...

hey grazie per il commento... vorrà dire che la prossima volta che mi esibisco mi accompagni tu con la tua chitarra..... eheheh

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Ma allora siamo telepaticissimi?!
L'altra sera, mentre mi accingevo a infilarmi sotto le coperte, mi sono imbattuto (letteralmente) nella mia chitarra elettrica, ormai stecchita nella sua bara scura marchiata "Music Room". Altro che Stratocaster! Altro che Les Paul!! Altro che Diavoletto!!! Trattavasi (e trattasi, tutt'ora e nonostante tutto) di una stravanatissima Aria Pro II 16 cilindri a iniezione elettronica. Il mio amplificatore è (lui sì, e se ne vanta) un Fender: peccato che ormai emetta un suono monocorde e immutabile, una specie di rantolo da ippopotamo in calore indipendentemente dalla nota che tu stai - a fatica - suonando.
L'ho osservata per una mezz'oretta buona, la mia Aria Pro II, e poi ho deciso che svegliarla dal suo letargo per storpiare per la milionesima volta l'incipit di "Smoke on the water" non valeva la pena. Ho imboccato la via del letto e ho spento la luce.
Ogni tanto accendevo l'abat-jour per controllare che dalla sua bara quella disgraziata non sghignazzasse...