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Vorrei ricordarla tra le nefandezze, di stato e no, che hanno caratterizzato questi ultimi quarant'anni, assieme alle varie stragi di piazza Fontana, di piazza della Loggia, della stazione di Bologna solo per citare alcuni degli orrori di una lista, ahimè, mai definitiva e sempre in corso di aggiornamento.
La fine del DC9 I-TIGI Itavia e dei suoi ottantuno passeggeri e membri dell'equipaggio a bordo, in quella sera del 27 giugno 1980, sollecita ancora la mia attenzione di "cittadino qualunque" forse proprio perché tra depistaggi, tentativi di insabbiamento, ipotesi e smentite, dopo 26 anni è diventata l'emblema delle colpe di un sistema reticente, omertoso e complice a volte coperto dallo Stato che, nonostante la storia, nonostante i colori politici che si sono susseguiti, cerca sempre di far valere la sua Ragione. Malgrado tutto.
Tra le tante testimonianze di quella terribile tragedia, mi ha colpito in particolare la lettera della piccola (all'epoca dei fatti) Linda. Potrete leggerla cliccando qui, ma se avrete la costanza di approfondire la ricerca, nel web potrete trovare anche una grande quantità di materiale, per rinfrescare la memoria in ricordo di quelle ottantuno persone.
Ottantuno granelli di sabbia, finiti tra gli ingranaggi di un meccanismo più grande di loro, più grande di noi.
3 commenti:
letto, da spegnere l'aria condizionata per il gelo, però sul serio
Ottima segnalazione, giusto ricordo
Love the birds and fish!! :)
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