26 gennaio, 2006

Angeli con la pistola, o "Angeli pistola"?

Pare che da oggi, reagire sparando quando è messa in pericolo la propria incolumità, quella dei propri cari o dei propri beni all'interno della proprietà, non sia più da considerarsi eccesso di legittima difesa.
Sarebbe troppo semplice da parte mia, cadere in facili conclusioni e considerare il varo di questa norma, uno degli ultimi provvedimenti di questo governo populista ormai giunto al termine del mandato, come un estremo tentativo di raccimolare qualche voto ingraziandosi gli elettori ancora indecisi o, chissà perchè, ancora restii a confermargli la fiducia.

Ma, a proposito di facili conclusioni, la cosa che più mi ha colpito nella solita carrellata di impressioni colte tra la "gente comune", preconfezionate dal solito Tg di turno, è stata che la maggior parte di essi considera il provvedimento come un toccasana per risolvere i problemi di delinquenza, a favore dei diritti delle "persone oneste" che in passato erano messe dalla legge, sullo stesso piano dei malfattori.

Beh, probabilmente da adesso in poi, la legge eviterà di mettere le parti sullo stesso piano. Ma all'atto pratico, se io "persona onesta" fossi vittima di un'aggressione e, in caso di una mia reazione con conseguenze tragiche diventassi un'omicida, moralmente non sarei messo sullo stesso piano del mio aggressore? E poi, in questo modo, chi mi garantisce che non venga alzata la soglia di rischio, inducendo il malfattore deciso a derubarmi, a sparare senza rischiare che, eventualmente, sia io il primo a farlo senza che egli si accerti che io sia effettivamente armato?

Insomma, fino a che punto una "persona onesta" armata e pronta a far fuoco, è da considerarsi tale e soprattutto, quale è il criterio esatto secondo il quale la sua è da considerasi una "giusta reazione"? Diventeremo tutti giudici "seduta stante"? Dovremo procurarci le famose tabelle dell'Ombroso, per definire se il farabutto che abbiamo di fronte possa avere o meno intenzioni letali?

Infine, sapere che in giro ci sono più imbecilli armati, mi darebbe davvero un maggiore senso di sicurezza? E la consapevolezza che il mio vicino, nota "persona onesta" che picchia la moglie un giorno si e due no, possa detenere in casa una bella calibro 7,65 (per autodifesa, naturalmente), mi farebbe dormire sonni tranquilli? E se poi un giorno egli decidesse di "autodifendersi" dalla sventurata consorte passando per le vie di fatto, oppure intendesse dirimere diatribe condominiali delegando la sua Beretta a tale scopo, quanto mi consolerebbe il fatto che la legge potrebbe punirlo, dopo che gli ha permesso di armarsi? Ma si, in fondo che me ne frega... la moglie mica è la mia e poi, io sono una "persona onesta", non creo mai problemi e nessuno potrebbe avere il minimo motivo per spararmi. O, no?

25 gennaio, 2006

In cattedra!

Venerdì 27 gennaio alle ore 15,00, sarò al Liceo Artistico Statale di Iglesias per un incontro con gli studenti della 1a B. Risponderò alle loro domande e curiosità sulla professione del cartoonist e i suoi vari risvolti professionali.

20 gennaio, 2006

Vanesio, again!

Le mie vignette e le mie tavole a fumetti saranno in mostra a Firenze, assieme alle circa trecento tavole di vari autori sardi e non, che hanno partecipato alla mostra "... E il mare intorno".
Infatti, anche quest'anno l'ACSIT (Associazione Culturale dei Sardi in Toscana), ha voluto rinnovare l'appuntamento con la satira ed i fumetti esponendo i lavori nelle prestigiose sedi dell'Archivio di Stato e nella Cripta della Basilica di Santa Croce.

Per saperne un pò di più, è possibile scaricare la rassegna stampa in formato pdf, dalla pagine delle news del mio sito.

19 gennaio, 2006

Chi ha paura dei polli?

Non so perchè, ma in questi giorni di "avioterrorismo" (inteso come terrorismo tramite le notizie sull'epidemia di aviaria), mi viene in mente non senza rimpianto il sapore del pollo arrosto di una volta. In particolare di quello che faceva mia madre, del quale l'aroma inconfondibile si spandeva per tutto il palazzo, veicolato dalla tipica corrente ascensionale della tromba delle scale.
Interrompevo volentieri la mia epica partita di calcio con i miei amici al campaccio del quartiere, non appena udivo richiamare il mio nome dal balcone di casa.
Mi sembra ancora di sentire il sapore della pelle croccante, dorata e profumata di quel pollo arrosto, era una cosa alla quale non avrei rinunciato per nulla al mondo. Non ho più provato un tale piacere.
Che dire? il pollo, mi piace ricordarlo com'era... anche se continuo a mangiarlo com'è!
Piuttosto, va bene sopprimere i polli infetti, o sospetti tali. Ma almeno, non si potrebbe evitare di buttarli ancora vivi in un sacco, pigiati a decine? Questo si che è terrorismo. Meno male che i polli, non guardano la TV!... oppure si?

12 gennaio, 2006

E' DIVERSO!


"E' Diverso" è il titolo della nuova trasmissione radiofonica che condurrò ogni giovedì, a partire da oggi, insieme ai miei degni compari sig. Silvio (al secolo Silvio Camboni) e sign.na Natasha (meglio nota come Serena Demontis).

Nel corso della trasmissione, si parlerà di tutto un pò con tanti ospiti e, soprattutto, lo faremo a modo nostro... il solito modo, insomma!

Nell'angolo dedicato alla musica, che curo insieme a Michele Fioraso, oggi parleremo di Suzi Quatro, "the first rock woman" della storia della musica. Per gli appassionati che la conoscono, ma anche per chi non la conosce affatto, è un'occasione da non perdere.

L'appuntamento, quindi, è per ogni giovedi alle 21,00 su Radiolina. Chi volesse saperne di più, può andare al sito della radio e conoscere frequenze o, eventualmente, sentire la trasmissione online!

Buon divertimento!

10 gennaio, 2006

Morire da Eroe!

Cosa significa "... E' morto da eroe"? Esiste una visione assoluta per definire il termine, o possiamo dare una interpretazione soggettiva alla cosa?

E' meno eroe chi muore facendo la vita di tutti i giorni, magari morendo sul lavoro o a causa della malasanità? Forse è più eroe chi muore ed è di sesso maschile, o lo è di più chi è di sesso femminile? I gay no, non potrebbero essere eroi. Morire essendo gay, che razza di eroismo sarebbe? Figuriamoci!

Forse l'eroismo nel morire è dato dalla libertà di morire nel miglior modo che si crede possibile? Miglior modo, per chi? per se o per gli altri? E i suicidi, allora, sarebbero eroi anche loro?

Probabilmente, eroe è chi muore e la sua morte è frutto di strumentalizzazione, indipendentemente dalla categoria alla quale è appartenuto in vita e da chiunque strumentalizzi la sua morte.

Non riempiamoci la bocca con termini impropri. I morti, sono morti. Rispettiamoli, tutti.

08 gennaio, 2006

Question time 1


Qualcuno saprebbe spiegarmi, come se fossi un bambino di sei anni, perchè siamo andati in Iraq e cosa ci stiamo a fare, ancora?

Mi raccomando, ho detto "come se fossi un bambino di sei anni" e non "come se fossi un deficiente"!

(Would someone tell me, as if I were six, why did we go to Iraq and what the hell are we doing over there?

Please, note: I said "as if I were six", not "as if I were an idiot"!)

06 gennaio, 2006

Così, come mi vuoi.


Questa mattina, al termine del mio consueto zapping con il telecomando tra i canali memorizzati del mio televisore, mi sono imbattuto nei titoli dell'edizione del telegiornale denominato "Studio Aperto", su Italia Uno.
La mia attenzione è stata subito catturata dall'annuncio di una notizia secondo la quale, a seguito di una perquisizione della Guardia di Finanza a Zagarolo presso Roma, sarebbe stato trovato l'archivio segreto dell'immobiliarista-odontotecnico Stefano Ricucci coinvolto, tra gli altri, nella vicenda Antonveneta e per il tentativo della scalata alla RCS. La speaker del TG prometteva dovizia di particolari, anche perchè una loro troupe era al seguito delle Fiamme Gialle, pronta e puntuale dentro la notizia.
La mia parte qualunquista, ringalluzzita dal recente clima festaiolo, ha deciso di raccogliere il guanto di sfida e, per porre rimedio alla profonda lacuna che caratterizza la mia conoscenza in merito ai fatti, ha deciso di dare una change alla mia parte impegnata e moralizzatrice e così ho atteso pazientemente la messa in onda del servizio.
Dopo qualche interminabile minuto la regia, sollecitata dalla conduttrice, lancia l'Ampex e il servizio parte. Le immagini in soggettiva, nel maldestro tentativo di far credere a me telespettatore, che la sceneggiata non è stata per nulla preconfezionata, riferiscono di una camminata per i corridoi scuri di uno scantinato, l'ansimare della giornalista e il suo concitato armeggiare sui chiavistelli della porticina di ferro che chiude i locali dove dovrebbero essere custoditi i preziosi archivi segreti. "Ecco, ci siamo!", esclama la cronista. A questo punto, taglio nel montaggio, immagini varie di scatoloni e voce narrante fuori campo che commenta il servizio, rivelando che gli inquirenti starebbero verificando se tra il materiale rinvenuto, ci siano o meno anche i famigerati faldoni contenenti l'archivio segreto.
Poi, improvvisamente, per l'appagamento della mia parte qualunquista che ancora gongola e si fa beffe dello sterile tentativo di rivalsa della parte impegnata e moralizzatrice del mio ego, sulle immagini di scatoloni e cianfrusaglie varie cominciano a far capolino in sovraimpressione le foto del calendario della bella moglie del signor Ricucci, l'attrice Anna Falchi. Infatti, a detta dell'odontotecnico indagato, il lugubre scantinato sarebbe stato depositario di quegli iperscrutabili segreti, altro che archivi compromettenti!
Tra un bel paio di tette, corredato da un'altrettanto degna coppia di natiche, la mia sete di conoscenza va a farsi benedire. Pazienza, neanche questa volta riuscirò a saperne di più su RCS, Antonveneta, Fiorani, di "patti occulti" e di "furbetti der quartierino". Il mio abile pollice, spazia per il telecomando e presto mi rendo conto che anche negli altri TG, la musica non cambia poi tanto. Resto nella mia ignoranza.
Faccio una breve riflessione e comincio a pensare che, in fondo, se "loro" mi vogliono così... ebbene, così mi avranno!

03 gennaio, 2006

Chi sono e dove vado?

Nelle guide del portale SupeEva, nello spazio dedicato ai cartoons, è stata pubblicata una mia intervista rilasciata al buon Enrico Ruocco.

Se volete saperne di più, leggete l'intervista.

Per avere autografi o foto con dedica, rivolgetevi al mio agente! (eh, eh... scherzo, purtroppo!... sigh!)

02 gennaio, 2006

Un tuffo nel passato!

Se ieri ho fatto una salto indietro nel tempo, sostituendo la corda rotta da ben cinque anni alla mia chitarra elettrica, riassaporando così il piacere troppo a lungo sopito di risuonarla, la giornata di oggi è stata prodiga di ben altra sorpresa altrettanto gradita.
Sfogliando le pagine dell'autorevole rivista "Scuola di Fumetto" n. 39 del dicembre 2005, in un articolo intitolato "Autori Bambini - Eravamo Piccoli..." di Laura Scarpa, ho rivisto dopo ben trent'anni (dicasi: 30 anni), alcuni scarabocchi da me realizzati all'eta di 14 anni dei quali avevo completamente rimosso il ricordo.
Grande è stato lo stupore nel vedere quegli scarabocchi, realizzati con penna a biro da mano incerta, tra quelli di altri disegnatori in erba, oggi affermati professionisti del settore. Ancora più sorprendente è stato il constatare che Alfredo Castelli, al quale indirizzai la missiva contenente i "preziosissimi" manufatti, li avesse ancora conservati, dopo così tanto tempo.

E' stata una bella emozione, un bel regalo del quale ringrazio l'autrice dell'articolo.

Chi l'ha detto che la macchina del tempo, non esiste?

(se vuoi saperne di più, vai alla pagina delle news)

Un bel capodanno!

Ho aperto la custodia con un pò di timore, chissà perchè pensavo che dopo quasi cinque anni di abbandono con una corda rotta, la mia Fender Stratocaster bianca si sarebbe potuta offendere (Fender - ofFendere... vi assicuro che si tratta di un'assonanza casuale e non uno sgrauso tentativo di ledere al vostro senso dello humor!).
Eppure lei stava li, come l'avevo lasciata l'ultima volta alla fine di quella serata di una festa privata estiva di circa cinque anni fa, nella quale si ruppe una corda, il sol per la precisione, che mi costrinse a riporla nella sua custodia nera con il proposito di provvedere quanto prima alla sua sostituzione. Anche il mio amplificatore (per la cronaca un Fender Princenton Corus) sembrava non averla presa bene, infatti anche a lui toccò la stessa sorte e finì nel ripostiglio a fare compagnia alla sua collega.
Quanta vita è passata da quel giorno. Ogni tanto mi riproponevo di rimediare ma poi, preso da tutt'altri impegni, nel frattempo avevo smesso di suonare in giro per i locali e non senza rimpianti desistevo dal metter in pratica i miei propositi di liutaio in erba.

Fino a quando, ieri, mi sono deciso! E mi sono ritrovato con il coperchio della custodia aperto a guardarla distesa di fronte a me. Bucolica immagine.
In fondo, non ho perso poi troppo tempo a darle una ripulita e a montarle quella muta nuova di corde Ernie Ball scalatura 009. Sapevo, poi, che la sua meccanica avrebbe retto egregiamente l'accordatura e così quando ho inserito il jack nel foro d'entrata "dell'ampli", le mie mie dita come sempre prive di plettro hanno grattato sulle corde e le prime note di un accordo in Mi maggiore si sono propagate nell'ambiente circostante.

Il tempo è volato mentre cercavo di ricordare le note di quel riff o gli accordi di quella canzone. Mentre cercavo di ricordare le parole di quel vecchio brano, che tanto mi piaceva e che da tanto non avevo più avuto il pacere di cantare.
Non so dirvi se ho suonato e cantato degnamente per lei, la mia Fender Stratocarster bianca. Ma quello che so, è che erano anni che non passavo un così bel capodanno!